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Luca

Luca Bergamo - Bussola

La mia biografia:

A Roma sono nato e ho vissuto larga parte della mia vita, ma ho avuto il privilegio di viaggiare molto e vivere all’estero grazie al lavoro.

Nel mio bagaglio porto sempre l’immagine di un retino e di una bussola. Il retino alzato al vento dal primo dei miei due figli quando a quattro anni cacciava i sogni in riva al mare. Era il 2004, l’anno in cui lasciavo con un po’ di tristezza la direzione di Enzimi, alla cui creazione e realizzazione avevo dedicato quasi dieci anni.

La bussola invece è arrivata in regalo a Natale 2009 dal mio secondo figlio, che di anni allora ne aveva cinque, con questa motivazione: “Così non mi perdi”. Anche in quel caso era un momento delicato: mi accingevo a dare vita a NMC-meeting mondiale dei giovani per la sostenibilità, cui tenevo e avevo dedicato molto e che si svolgeva in circostanze piuttosto complicate.

Continuo a pensare che inseguire i sogni e mantenere una rotta coerente tra questi, i valori che rappresentano, e la strada che si percorre ogni giorno sia necessario per chiunque, in modo particolare per chi accetta di assumere incarichi pubblici.

Ecco il retino e la bussola.

Sono un figlio del Novecento, convinto che senza una prospettiva storica – pensare il futuro, ricordare il passato e guardare oltre i confini di casa – sia difficile capire l’epoca in cui si vive e impossibile influenzarla per garantire a ogni essere umano un accrescimento della dignità e della libertà.

Mi sembra che ciascuno abbia una parte nell’evoluzione della società e che nella nostra epoca sia necessario fare di tutto per difendere la possibilità di una società, libera, pacifica, rispettosa della dignità umana, oggi e per le generazioni future. Per farlo serve inseguirne il sogno, catturarlo almeno un po’ nella pratica, nelle cose che si fanno, lungo la strada che tratteggia la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani.

Ho avuto la fortuna di svolgere compiti importanti in circostanze molto diverse e di misurarmi con il carico delle relative responsabilità. Ho potuto così provare a trasformare queste convinzioni in tanti modi, ma sempre cercando l’equilibrio tra la realtà in cui ho operato e le mie ragioni profonde. Così è stato da vicesindaco di Roma con delega alla Crescita culturale, come da segretario generale di Culture Action Europe o da direttore dell’Agenzia Nazionale dei Giovani, del Glocal Forum e di Zone Attive e da ultimo come co-autore del Patto per il Futuro dell’Umanità adottato da UCLG (il corrispettivo di città e governi locali delle Nazioni Unite) .

Enzimi, la Biennale dei giovani artisti al Mattatoio, il Meeting Mondiale dei Giovani, i progetti per la pace con il Glocal Forum, la Mic Card, la Carta di Roma 2020, il Capodanno lungo un giorno, la promozione della cultura scientifica con Eureka, l’arte contemporanea, il rilancio delle Biblioteche civiche o l’introduzione della durata triennale per i contributi agli operatori culturali, sono alcuni momenti separati nello spazio e nel tempo, pensati e realizzati in contesti diversi, ma uniti dalla stessa idea: costruire esperienze collettive in grado di creare relazioni tra le persone e mettere a disposizione di chi le vive strumenti per essere più consapevoli e liberi. Ne racconto qualcuno nella sezione “cose fatte” del sito.

C’è sempre una strada, anche nella politica, per non ridurre la complessità a slogan, per fare della politica un’attività che veramente concorre all’avanzamento di tutti i diritti, allo sviluppo della comunità. Per questo ho contribuito a scrivere il Patto per il futuro dell’umanità. Per questo ho cerco di dare una mano con le competenze e conoscenze che ho accumulato. Con il retino e la bussola sempre con me.