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Triennalità
Per la prima volta, nel 2017 il bando dell’Estate Romana è diventato triennale.
Una novità nata dalla necessità di garantire un’offerta culturale pluriennale stabile e dare la possibilità agli operatori di accrescere la propria capacità progettuale.
La stessa regola è stata applicata ai bandi innovativi introdotti in quegli anni – Contemporaneamente Roma ed Eureka – assicurando in questo modo continuità a operatori e pubblico.
L’iniziativa è stata estesa anche ai contratti di servizio delle Istituzioni culturali partecipate dal Comune, come l’Auditorium, il Teatro e l’Opera di Roma, il Palaxpo, Zètema, portando vantaggi sia in termini di economie di scala sia di capacità di programmazione, anche grazie a un processo di razionalizzazione dei servizi.
Riorganizzazione delle Istituzioni Culturali
Le istituzioni culturali del Comune sono tante, grandi, prestigiose e molto influenti sulla vita culturale di Roma, più che in altre città.
A pochi mesi dall’inizio dell’esperienza in Campidoglio avevo voluto un provvedimento fortemente innovativo e complesso (delibera della Giunta n.
126 del 2016) che ha avviato il loro riordino per rafforzare la capacità di operare, attribuendo a ciascuna le attività su cui aveva competenze specifiche, ma che erano gestite da altre istituzioni.
Così, la gestione del Macro è stata integrata al Palazzo delle Esposizioni, quella della Casa del Jazz è da passata da quest’ultimo a Musica per Roma, i Teatri in Comune sono stati integrati con il Teatro di Roma e l’India.
La necessità di un intervento organico sul sistema del contemporaneo e del futuro nasce dalla necessità di ordine nell’attribuzione dei compiti in un sistema pubblico per ottenere efficacia, e dal bisogno, a Roma, di un’arte contemporanea che sia strumento per leggere la storia attuale del Paese, il racconto della città così com’è e la sua capacità a elaborarsi in chiave futura.
Tavolo della Produzione Contemporanea
Nel settembre del 2019 ho firmato un Protocollo che impegna le istituzioni culturali del contemporaneo a riunirsi in un tavolo tecnico permanente.
Con questo atto è stata resa ‘istituzionale’ una prassi attivata nel 2016, diventata poi una Convenzione scritta, con l’obiettivo di continuare a promuovere relazioni tra le istituzioni culturali capitoline, coordinando e eventualmente integrando le rispettive programmazioni.
Un modello di rete di cui la Festa di Capodanno lunga 24 ora è emblema.