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Approvata nel maggio del 2020 la Carta ruota intorno al diritto della persona di partecipare liberamente alla vita culturale della propria comunità (dall’articolo 27 della Dichiarazione universale dei diritti umani) come chiave per lo sviluppo di comunità e società sostenibili.

Ispirandosi alla logica dell’articolo 3 della nostra Costituzione, che indica a chi spetti il compito di realizzare i diritti sanciti, la Carta riconosce nei governi locali l’istituzione con maggiori responsabilità per la realizzazione dei diritti culturali, prendendo atto di quanto il mondo è cambiato dall’approvazione della “Dichiarazione”.

Quando in pieno COVID la presentai al comitato esecutivo di UCLG (cento sindaci da tutto il mondo)  perché venisse adottata dall’organizzazione che rappresenta più di ogni altra i governi locali a livello mondiale, usai queste parole: “Se qualcosa di buono può derivare dal Covid-19, sarà perché siamo stati abbastanza coraggiosi da immaginare modi migliori e più sostenibili di vivere, dove la gentilezza e la dignità sostituiscono la cattiveria, l’ira e il disprezzo. E perché non smetteremo di farlo dopo che l’emergenza sanitaria sarà finita. Le città sono centrali per questa sfida. La partecipazione culturale è sia necessaria che strumentale per l’equità, la giustizia e la dignità umana. In una parola: è essenziale per lo sviluppo sostenibile di ogni città e del nostro pianeta. La Carta è al servizio di questa missione. Vi invitiamo tutti a unirvi a noi in questo”.

Qui si può scaricare il pdf del documento completo Carta-di-Roma-Diritti-Culturali(Rome-Charter-2020)-print